Dovessi scrivere una favola, di quelle popolate di fate dei boschi, di ninfe e di elfi - di quelle insomma strettamente legate alla mitologia delle natura - non potrei pensare ad ambientazione migliore del lago Maulazzo. Le immagino qui, le creature bellissime e misteriose che odorano di bosco, di muschio, di acqua. Nascoste dietro qualche tronco d'albero per giocare a nascondino, o sulle sponde del lago, sedute sul prato, a ridere in compagnia. Ma, prima che mi faccia prendere troppo la mano dall'immaginazione, procediamo con ordine: siamo ancora una volta in Sicilia, stavolta nel cuore del Parco dei Nebrodi, la più estesa area verde protetta della regione.
Visitare il parco d'estate, provenendo dalla calura estiva che non risparmia la costa, è un'esperienza rigenerante. Mano mano che salirete nell'entroterra, che la vegetazione sarà più fitta e vi alzerete dal livello del mare, sentirete l'aria cambiare, farsi fresca, pura di ossigeno e odorosa. I boschi circonderanno la strada, e facile sarà incontrarne ai margini cavalli selvatici, capre, pecore al pascolo e maiali neri. Il sole filtra tra gli alberi creando piacevoli giochi di luce con un benefico effetto rilassante. Non credo di sbagliarmi nell'aver riconosciuto, lungo alcuni tratti di strada, un forte odore di liquirizia, che probabilmente cresce spontanea in questo territorio e si fonde perfettamente agli altri odori della natura.
Ci sarebbe moltissimo da visitare, non basterebbe di certo una giornata, e conviene dedicarsi a un itinerario per volta. Il mio interesse, questa volta, è ricaduto sull'area dei laghi, in particolare sul lago Maulazzo di cui vi ho accennato già all'inizio di questo post come luogo fiabesco. Una volta lasciata la strada principale, da Sant'Agata di Militello (provincia di Messina) in direzione Cesarò, a meno di non avere un fuoristrada occorre proseguire a piedi per un chilometro e mezzo di un sentiero pietroso e abbastanza faticoso. Ma poi, quando il lago apparirà davanti ai vostri occhi, dopo l'ultima curva del sentiero, la fatica sarà ricompensata dalla delicata bellezza di questo lago. Siamo a 1498 metri sul livello del mare, fa quasi fresco. L'aria è densa di acqua e di muschi.
Ci sarebbe moltissimo da visitare, non basterebbe di certo una giornata, e conviene dedicarsi a un itinerario per volta. Il mio interesse, questa volta, è ricaduto sull'area dei laghi, in particolare sul lago Maulazzo di cui vi ho accennato già all'inizio di questo post come luogo fiabesco. Una volta lasciata la strada principale, da Sant'Agata di Militello (provincia di Messina) in direzione Cesarò, a meno di non avere un fuoristrada occorre proseguire a piedi per un chilometro e mezzo di un sentiero pietroso e abbastanza faticoso. Ma poi, quando il lago apparirà davanti ai vostri occhi, dopo l'ultima curva del sentiero, la fatica sarà ricompensata dalla delicata bellezza di questo lago. Siamo a 1498 metri sul livello del mare, fa quasi fresco. L'aria è densa di acqua e di muschi.
Il lago è un piccolo specchio d'acqua, circondato dalla fitta faggeta di Sollazzo Verde in provincia di Alcara Li Fusi.
E' un luogo che si rivela piano piano, timidamente. Non imponente, date le dimensioni ridotte, ma graziosissimo per i suoi colori, per il prato che lambisce le sponde, per il bosco che lo avvolge. Per le foglie che ne adornano la superficie dell'acqua, galleggiando sospese, leggere e già colorate un po' d'autunno. Per la quiete che si respira. Per la sensazione di essere, per una giornata almeno, fuori dal mondo.
Il verde di ogni sfumatura e il marrone della buona terra riempiono la vista. E la riposano.
Il paesaggio è pieno. La natura lo occupa totalmente, generosa e viva.
Ci si ferma sotto gli alberi a fare un pic-nic, ci si sdraia sul prato a sentire i rumori della natura o si osserva semplicemente la riva opposta, con la faggeta orgogliosa, fitta e intatta. Bellissima. Qualunque sia il modo di fruire di questo lago, si torna a casa rigenerati dal luogo, la cui anima è nobile e delicata. E' un'anima riservata, disponibile a svelarsi solo ai pochi frequentatori che arrivano fin qui rinunciando all'attrattiva del mare cristallino della costa. E' un'anima sofisticata, leggera, che pare uscita, appunto, dall'illustrazione di un libro di favole antiche.
E' possibile fare tutto il giro del lago a piedi. Ci si impiega circa un'ora, con calma, prendendosi il doveroso tempo per osservare gli angoli più belli o scattare fotografie. E nel frattempo, se è già pomeriggio, sale una deliziosa nebbiolina, che avvolge la faggeta e accarezza l'acqua rendendo il luogo ancora più suggestivo.
Come non immaginare una fata di quelle che hanno popolato l'infanzia della maggior parte di noi - di quelle che ti raccontava la mamma o la nonna - che si pettina i capelli su un tronco d'albero, contemplando i bellissimi alberi della riva opposta?
Come non fermarci, anche noi, ad ammirare questo paesaggio così semplice eppure così perfettamente completo e bello. Così pieno.
Impossibile
rimanere indifferenti di fronte ai faggi riflessi nelle acque del lago,
come amici fedeli che cedono una parte di sé all'acqua con cui
diventano un tutt'uno. O di fronte al disegno di foglie che adorna delicatamente il lago, quasi fosse un ricamo.
Ce lo porteremo dentro molto e molto tempo, il minuscolo lago Maulazzo. Con il suo paesaggio rilassante e fiabesco. Orgogliosi per aver visitato ancora una volta un luogo della Sicilia poco conosciuto, lontano dai soliti percorsi turistici, eppure così interessante. E forse, a distanza di anni, se non saremo così fortunati da poterci tornare, ci tornerà in mente come fosse uscito da un sogno, di cui forse non ricordiamo più i dettagli, ma resta vivissimo il senso di benessere e di meravigliosa bellezza che ci ha regalato quel paesaggio tratteggiato da acqua e boschi che vi si riflettono...