Certi luoghi, nelle giornate nuvolose, acquistano un fascino particolare. Fatto di immaginazione, di antiche leggende di acqua e di bosco, di storie nascoste dentro le nuvole.
A volte questo supera la forza dei colori di una giornata di sole. Meno allegria, forse, ma più meditazione con il clima incerto e la luce che battaglia con le nubi. E l'intelletto si apre. Il pensiero si fa ampio e profondo.
E' quello che mi è capitato visitando il lago di Rosamarina. Un bacino artificiale nei pressi di Caccamo, in Sicilia.
E' maggio. I fiori ci sono, infatti. Il prato verde anche. Il lago è lì in mezzo. Quieto.
Eppure non ci sono i colori che mi aspettavo, quelli di una bella giornata di primavera con la luce che accarezza le cose e le rende perfette per una fotografia. Ma non metto via la mia inseparabile macchina fotografica. Perché questo posto, così, ha un fascino anche maggiore. E' più vero. O forse solo più mio, privato di altri visitatori meno temerari di me. Di quelli che vogliono il sole a tutti i costi.
Mi godo il lago, dunque.
Con un cielo incerto riflesso nell'acqua calmissima.
Con i ciottoli che vestono il fondale.
Con un ramo che esce dall'acqua, duro, a contrasto col paesaggio tanto calmo.
Immagino storie. Come si fa a non immaginarne?
Storie di ninfe o di creature mostruose. Storie di uomini. Storie di amori o di rancori. Poco importa. Quello che conta è essere qui. Esplorare con lo sguardo l'ampiezza di questo bacino così perfetto per essere artificiale.
Camuffato benissimo con l'armonia della natura.
Vorrei esplorarlo tutto. Ogni angolo potrebbe raccontare qualcosa, ne sono sicura. Ma è una giornata nuvolosa, è tardo pomeriggio, la strada che costeggia il lago non è nelle condizioni migliori. E allora si respira tenendo a bada la frenesia. Si apprezza di più quello che si ha. Il resto si immagina.
Risalendo lungo la strada che poi porta alla statale, una sorpresa mi aspetta. Cosa chiedere di più? Cavalli in libertà in un prato sopra il lago.
Una coppia bruca vicina. E poi lui si discosta. Solitario e fiero si affaccia a guardare il lago che ora è totalmente avvolto dalle nuvole. Chissà cosa immagina, questo cavallo, di fronte tale panorama. E' giovane e sogna avventure che brama vivere o è anziano e contempla saggio e pieno di ricordi il suo lago?
Le ha già cavalcate, le sponde, o deve ancora farlo?
Li lascio lì. Il cavallo e le mie domande.
E vado in paese, a Caccamo. Non è più tempo, ormai, di stare al lago. Il tramonto si avvicina e l'aria si è fatta più fresca.
E poi voglio vedere il castello medievale per cui è famosa la cittadina. Purtroppo però è già chiuso e mi devo accontentare di quello che si vede da fuori. Invitante lo è certamente. Con i merli e le torri, così a precipizio sopra una rupe. Un castello proprio come da bambini ci si aspetta che siano i castelli. Ci tornerò.
Castello di Caccamo |
La vista da sopra deve essere senz'altro magnifica. Il castello è costruito proprio su un precipizio da cui si apre il panorama su tutta la valle e sul lago stesso.
Ora le nubi si stanno tingendo di blu. Le storie che immagino sono favole. Di quelle belle ma che fanno anche un po' paura. Perché qualcuno è rinchiuso nelle prigioni dopo una battaglia o perché una bella principessa aspetta qualcuno che la salvi. Ma con quel precipizio pauroso deve aspettare ancora molto. Un temerario, un coraggioso, un eroe.
Ma intanto ha quel magnifico lago e le colline verdi da ammirare. E il castello con il suo precipizio allora non le fa più tanto paura. E' imponente e bello.
O forse è pieno di fantasmi che la notte fanno cigolare le vecchie porte.
O solo di nidi di rondini che in primavera lo sorvolano garrendo...
E così si fa l'ora di tornare. Saluto il bel panorama e questa giornata in cui mi è sembrato di vivere nella dimensione di un sogno. Tornerò a Caccamo e al lago di Rosamarina. Vi farò sapere che effetto mi fa con il sole, gli sportivi e i bagnanti. Sarà bello lo stesso, di sicuro.
Ma sarei pronta a scommettere che la vera anima di questo luogo si rintraccia esattamente nelle giornate come quella che ho vissuto io. Di quelle sospese tra sogno e realtà.