Veduta di Trogir |
Dal 1977 la cittadina Dalmata di Trogir fa parte dei patrimoni dell'Umanità dell'Unesco. E' un gioiellino di architettura veneziana, sito in una cornice naturalistica particolarissima: Trogir, infatti, è costruita su un'isola collegata con un ponte alla terraferma croata e con un altro ponte all'isola di Ciovo. Isola tra terra e un'altra isola. Già questo basterebbe a spiegare il fascino che la caratterizza. Ma c'è di più. C'è il canale che segue tutta la lunghezza della città che vi si affaccia. Ci sono le mura che la racchiudono tutta e che, come guardie del corpo fedeli, la proteggono e ne custodiscono la vita all'interno. E poi ci sono i campanili delle tante chiese che adornano le sue piazze e svettano alti, oltre le mura, e ci attraggono svelando un po' della bellezza celata. Ci sono poi le porte di accesso alla città, collegamento tra il mondo immaginato e il mondo reale.
Un mondo, quest'ultimo, che non delude le aspettative: viuzze caratteristiche, ricche di botteghe artigiane, palazzi in pietra, ornamenti. Pullulare di vita, di gente, di bar all'aperto e di musica che risuona per i vicoli e guida per la città. Piazze. Chiese. Facciate scolpite in stile veneziano. Tetti fatti di tegole e cupole color mattone.
Il tardo pomeriggio la luce è tutta verso l'alto. Ad illuminare i campanili e accenderne l'arancio. Mentre la sera nasce già vivace nelle piazze giovani e animate di Trogir.
Eppure non è ancora tutto. L'anima di Trogir non è solo questa. E, secondo me, si cattura meglio dal mare.
Veduta di Trogir |
Da quel lungomare fatto di palme, che sfilano fino al castello, con i monti sullo sfondo e l'isola di Ciovo
dall'altro lato. Da qui arriva l'odore di lavanda, di pini marittimi, della vegetazione intorno e del
mare. Da qui, nel tardo pomeriggio, meglio risplendono i campanili della
città. E più facilmente si vivono degli istanti in cui il tempo sembra
fermarsi. E si percepisce l'eternità.
E la bellezza di Trogir risplende così in tutta la sua interezza. Fatta di tanti piccoli elementi che si compongono a formare uno scenario unico. E' questo, forse, il segreto dell'anima di Trogir. Tante tessere che, messe al posto giusto, formano il bellissimo mosaico della città. Nessuna predominante rispetto all'altra. Tutte ugualmente essenziali. In un perfetto equilibrio in cui niente spicca, ma tutto contribuisce alla meraviglia di questo luogo. L'isola, il mare, i monti, i canali, le mura, le piazze, i campanili, il castello, l'artigianato. I colori, la musica, i profumi. Ecco: l'anima di Trogir è eterogenea, mista. E perciò completa. E rimane impressa. Il ricordo della cittadina si imprime, piacevole, nella mente. Senza altro "perché" che l'armonica bellezza completa e raffinata del luogo. Che stupisce senza bisogno di effetti speciali, con eleganza, con quieta perfezione, con arte. Essendo, semplicemente, Trogir.
E quando poi cala la sera, prima che le luci si accendano ad illuminare la notte, ecco un momento di intensità. In cui l'anima della città si riposa, in un sospiro tra il giorno e la notte. Ogni scorcio si fa pittorico, per immortalare nel ricordo la fine di questa giornata, proprio come un dipinto immortala sulla tela il paesaggio che rappresenta.
E si è già pronti a ricominciare.
La silhouette del campanile principale svetta fiero tra le palme. Misterioso e ammaliante, a simbolo di questa città.