venerdì 10 maggio 2019

Pirano: elegante, colorata, evanescente


La Slovenia, non ancora conosciutissima e sfruttata come meta turistica di massa, è una nazione con un potenziale incredibile, che ha tanto da offrire e che sa sorprendere. Vanta innanzitutto un'organizzazione invidiabile, a partire dalla vignetta autostradale (disponibile per una settimana, un mese o annuale) che dà diritto, di fronte al versamento di una cifra veramente esigua, alla percorrenza di tutta le rete autostradale slovena, evitando inutili file ai caselli. Gli Sloveni hanno poi una spiccata predisposizione all'accoglienza: non ho trovato una sola persona scortese né che salutasse senza sorriso. Tengono particolarmente alla valorizzazione del territorio e si sentono in dovere di fornire al turista ogni informazione in grado di rendere piacevole il soggiorno e facilitarne la fruizione. 
Ma, soprattutto, la Slovenia è una nazione di una incredibile varietà: all'interno di un territorio relativamente piccolo è possibile spaziare dal mare del tratto costiero, ai laghi alpini di montagna, passando per città d'arte, la cultura della capitale, le grotte sotterranee, i castelli, l'offerta enogastronomica, i centri termali. Una nazione dove non manca nulla e non ci si annoia mai. Il tutto godibilissimo grazie ai ritmi di vita rilassati, al territorio coperto quasi totalmente dal verde e alla tranquillità della popolazione che fa della Slovenia una destinazione sicura e genuina.
Ma iniziamo dall'inizio. Dal piccolo, ma validissimo, tratto costiero istriano appartenente al territorio sloveno e affacciato sull'Adriatico. Qui, prima ed irrinunciabile tappa di viaggio non può che essere la bella Pirano: piccolo borgo medioevale dove l'influenza veneziana è assolutamente visibile. Pirano ha fatto  la sua fortuna nei secoli grazie al sale delle saline su cui è fondata gran parte della sua economia e che ancora oggi è prodotto e in vendita nei numerosi negozi della cittadina.

Municipio a Piazza Tardini.

Piazza Tardini: bar con lo sfondo del campanile di San Giorgio.
 
Casa Veneziana a Piazza Tardini.

La sua architettura si sviluppa a penisola sul mare, con una forma suggestiva che la rende riconoscibile e ben distinta. La prima impressione che si ha camminando per le viuzze strette della città, che poi convogliano tutte verso il molo e si aprono su Piazza Tardini, è quella di un'anima strettamente legata al mare. Pirano è una città marinara, dove il vento e la salsedine si insinuano nei vicoli e fanno sì che la presenza del mare si intuisca per tutto il borgo. Contemporaneamente assume anche una dimensione cittadina grazie agli edifici eleganti che spezzano l'intricato dedalo di stradine marinare. Di forte impatto è sicuramente l'imponente Piazza Tardini, dedicata all'omonimo violinista Giuseppe il cui monumento troneggia al centro della piazza. Colpisce la vastità di Piazza Tardini, quasi fuori proporzione rispetto alle contenute dimensioni del borgo e delle sue viuzze. Qui si svolge la maggior parte della vita aggregativa di Pirano, con i ristoranti e i vivaci bar dove radunarsi magari per assaporare la birra slovena: Lasko o Union le più diffuse. E sempre qui colpisce l'eleganza degli edifici: primo su tutti il Palazzo Comunale in stile classico, sulla cui facciata si può osservare la statua del leone di pietra alato, simbolo della Repubblica di Venezia; nonché la bella Casa Veneziana con la facciata viva di colore e le tipiche finestre decorate. La leggenda vuole che la casa fu costruita da un ricco commerciante per la sua amante, da qui la scritta ancora leggibile sulla facciata: "Lassa pur dir", come invito a lei a vivere quell'amore senza curarsi dei pettegolezzi di cui erano probabilmente oggetto i due amanti.

Porticciolo di Pirano.
Piazza Tardini è legatissima al mare, confina infatti con il bel porticciolo caratteristico della cittadina, dove sono ormeggiate - coccolate dal mare - le moltissime, pittoresche, barche. Una di queste è anche un insolito ristorante chiamato Podlanica, dove è possibile cenare a bordo, in un'ambientazione sicuramente suggestiva quanto informale. Cucinano il pescato del giorno, perciò non vi è menù fisso ma è garantita la genuinità del pasto, servito in maniera casareccia e offerto in porzioni assolutamente generose. 

Campanile di San Giorgio.
 
Vista sulla città dalla Chiesa di San Giorgio.

Continuando la passeggiata per Pirano in direzione opposta al mare, sempre da Piazza Tardini, una breve salita conduce alla Cattedrale di San Giorgio, il cui campanile - visibile praticamente da ogni punto della città - non può che ricordare in piccolo quello di San Marco a Venezia. Qui si gode anche di una vista panoramica sulla città e, nei giorni di buona visibilità, si riesce a vedere la costa croata e quella italiana. Da quassù, nel silenzio e nel vento, si domina dall'alto la vita animata delle vie cittadine sottostanti. Si partecipa e nello stesso tempo si è isolati come in un mondo elitario e a parte dal resto. Sempre da qui si notano anche le mura che un tempo proteggevano Pirano dalle invasioni e la forma peninsulare che dall'alto appare ben definita.
Scendere, anche se non occorrono che pochi minuti per farlo, significa tornare alla vita allegra della cittadina, tornare a farne parte, accolti dal dedalo di viuzze che ci fagocitano facendoci girare senza tempo, per poi rigettarci in qualche parte del molo che costeggia ai due lati Pirano. Creature di mare a cui veniamo - in qualche modo - alla fine restituite. 

La Punta di Pirano.


Chiesa della Madonna della Salute
E così finiamo alla Punta, la parte estrema di Pirano, che separa i due versanti che guardano al mare. Qui si trova la Chiesa della Madonna della Salute, con la sua caratteristica torretta, e poi il faro. Una volta girato l'angolo l'atmosfera si fa più rilassata, con i bar con le poltrone proprio a ridosso del mare, nascosti e protetti dalla vivacità cittadina, dove godersi la vita sentendosi lontani da tutto, quasi dimenticati. Con il cuore sospeso tra la felicità dell'oblio e la sua stessa malinconia che somiglia a quella del mare dintorno. 



Piazza I Maggio.
Passiamo poi per Piazza I Maggio, dove spicca la cisterna in marmo realizzata nel 1700 per la raccolta dell'acqua piovana durante un periodo di siccità. E torniamo, in un percorso quasi circolare di nuovo al cuore di Pirano: Piazza Tardini, da dove guardare il sole tramontare sulla città e velare il mare di mille sfumature che sfociano tutte nel blu della notte. L'anima di Pirano è un'anima quieta, accogliente e fiera al tempo stesso, composta dalla naturale eleganza dei suoi edifici principali e dalla colorata allegria delle facciate dei palazzi. 

Case colorate.

Sa di essere bella ma non si dà arie, Pirano. 
E, con lo scendere della sera, diventa evanescente come un bel sogno. Con le facciate affacciate sul mare, una dietro l'altra lungo tutta la lunghezza del suo molo, che pian piano svaniscono nel blu della notte. Il blu del mare e del cielo. Trasformata in un sogno al contrario: il sogno di una cittadina perfetta, che svanisce di notte per poi essere pronta, l'indomani, a colorare e animare una nuova - meravigliosa - giornata. 
Un sogno che esiste sul serio: Pirano. Nel cuore.




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