Fiume Aniene |
Acropoli romana di Tivoli |
Se avete voglia di un tuffo tra storia e natura, proprio a due passi da Roma, non c'è luogo migliore che io possa consigliarvi che Villa Gregoriana, a Tivoli.
Si trova tra l'acropoli romana e la fossa dell'Aniene, ed è gestita dal FAI che se ne occupa dal 2002 e, dopo aver effettuato gli interventi necessari per il recupero del luogo che stava andando in rovina, l'ha riaperto al pubblico nel 2005.
Si paga un biglietto d'entrata (6 euro per gli adulti) e devo ammettere che, non solo la bellezza del luogo li vale tutti, ma anche l'ottima gestione del parco giustifica il prezzo: è pulito, con percorsi agibili e ben segnalati che facilitano la visita, e ottima è la manutenzione. Non aspettatevi, però, niente che si avvicini neppure lontanamente all'idea che tutti noi abbiamo di "villa cittadina", perché qui non troverete aiuole fiorite, fontane, l'area giochi per i bimbi o i vialetti con la ghiaia. Villa Gregoriana è un luogo dove la natura regna sovrana. E' un ambiente selvaggio e il più possibile integro, soltanto reso visitabile dalla mano dell'uomo che gestisce ottimamente i sentieri. Si tratta, infatti, di scendere la fossa che segue il corso del fiume Aniene, e poi risalire fino ad arrivare dalla parte opposta, all'acropoli romana. Il tutto tra boschi di lecci ombrosi, vegetazione, caverne, suggestive cadute d'acqua e rivoli del fiume. Un percorso di una bellezza naturale evidente e incredibilmente intatto per trattarsi di un parco urbano. Proprio questo mi ha colpito immensamente, la prima volta che sono stata qui e mi ha lasciato di stucco per la sorpresa. Non avrei mai immaginato di trovarmi di fronte una valle ricoperta dalla natura, da poter visitare quasi interamente attraverso i percorsi che si avvicinano al fiume, ma senza interferire con l'ambiente.
Ma, soprattutto, quello che non mi aspettavo sono le cascate di tale bellezza e potenza da essere state, anche queste, meta del Grand Tour, anche se risultano decisamente meno note di quelle delle Marmore.
Esse formano, in fondo alla valle, dei laghetti che si intravedono tra la fitta vegetazione, ai quali però non è consentito accedere, forse per la pericolosità del flusso d'acqua a loro ridosso. Il boato dell'acqua che cade, infatti, accompagna la visita di Villa Gregoriana e testimonia la forza di caduta del fiume. Un gorgoglio continuo, dove più dove meno forte, tiene compagnia durante tutta la passeggiata, con un suono costante e intrinseco nel luogo stesso.
E, insieme all'acqua, arriva la sensazione di frescura e di benessere che ci fa camminare con piacere e affrontare anche la risalita della valle.
Cascata Grotta delle Sirene |
Naturalmente la vegetazione è la prima beneficiaria dell'acqua e cresce rigogliosa, soprattutto intorno al fiume.
Dove esso scorre, formando cascate dal flusso meno impetuoso, varie specie vegetali animano la riva del fiume oppure colonizzano direttamente piccole isole fertili nel mezzo.
Il verde qui ha una tonalità brillante, illuminato dal sole e dal riverbero dell'acqua, ed è il colore principale. Riposa gli occhi e la mente. E si unisce al colore della terra e alla spuma dell'acqua.
Siano alberi, felci, muschi, non importa. Sicuramente avrete ormai capito che non vi trovate in un posto qualsiasi. Che non siamo propriamente in un "villa" come la intende il senso comune in città, ma siamo in un meraviglioso parco naturale, anche abbastanza esteso, abitato da una vegetazione lussureggiante e selvaggia.
Ma non è ancora finita, perché anche per gli appassionati di geologia questo è il luogo giusto. Lungo il percorso, infatti, salteranno sicuramente all'occhio le straordinarie conformazioni geologiche delle concrezioni calcaree, nonché le vere e proprie grotte scavate dalla potenza del fiume nei secoli. Impossibile non notarle. Impossibile non rimanerne affascinati.
Grotta delle Sirene |
Concrezioni calcaree |
Così come, credo, sia impossibile rimanere indifferenti a tutta Villa Gregoriana in generale. Un luogo così carico di natura eppure tanto vicino a Roma e dentro a una città come Tivoli.
L'entrata è da una delle vie della cittadina. Dal cemento si passa alla natura più selvaggia. Improvvisamente. E allora sembra di essere stati catapultati in un altro luogo come per magia. Spariscono l'asfalto, i palazzi, il traffico. Appaiono il bosco, le cascate, le rocce.
Di posti belli ne ho visti tanti, eppure Villa Gregoriana mi è rimasta impressa anche a distanza di tanti anni. Forse proprio perché inaspettata. Forse per il valore aggiunto che le dà la sorpresa che nasconde dietro il suo nome (anche se il FAI l'ha giustamente ribattezzata "Parco di Villa Gregoriana", dando già un indizio più esatto su quanto ci si possa aspettare di trovarvi).
Ad ogni modo, se vi state ancora chiedendo quale sia la sua anima, io rispondo: la sorpresa. La sorpresa di un mondo fatto d'acqua e di alberi, così nascosto eppure così a portata di mano. Che aspetta solo di essere trovato. Per suscitare meraviglia. Per stupire.
E tanto bello da sembrare esser messo lì proprio per ognuno di noi. Perché varcata la soglia dell'entrata, ci si possa ritrovare tra le cascate. Pieni di gioia.
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