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sabato 24 maggio 2014

La sorpresa di Villa Gregoriana

Fiume Aniene
Acropoli romana di Tivoli

Se avete voglia di un tuffo tra storia e natura, proprio a due passi da Roma, non c'è luogo migliore che io possa consigliarvi che Villa Gregoriana, a Tivoli.
Si trova tra l'acropoli romana e la fossa dell'Aniene, ed è gestita dal FAI che se ne occupa dal 2002 e, dopo aver effettuato gli interventi necessari per il recupero del luogo che stava andando in rovina, l'ha riaperto al pubblico nel 2005. 
Si paga un biglietto d'entrata (6 euro per gli adulti) e devo ammettere che, non solo la bellezza del luogo li vale tutti, ma anche l'ottima gestione del parco giustifica il prezzo: è pulito, con percorsi agibili e ben segnalati che facilitano la visita, e ottima è la manutenzione. Non aspettatevi, però, niente che si avvicini neppure lontanamente all'idea che tutti noi abbiamo di "villa cittadina", perché qui non troverete aiuole fiorite, fontane, l'area giochi per i bimbi o i vialetti con la ghiaia. Villa Gregoriana è un luogo dove la natura regna sovrana. E' un ambiente selvaggio e il più possibile integro, soltanto reso visitabile dalla mano dell'uomo che gestisce ottimamente i sentieri. Si tratta, infatti, di scendere la fossa che segue il corso del fiume Aniene, e poi risalire fino ad arrivare dalla parte opposta, all'acropoli romana. Il tutto tra boschi di lecci ombrosi, vegetazione, caverne, suggestive cadute d'acqua e rivoli del fiume. Un percorso di una bellezza naturale evidente e incredibilmente intatto per trattarsi di un parco urbano. Proprio questo mi ha colpito immensamente, la prima volta che sono stata qui e mi ha lasciato di stucco per la sorpresa. Non avrei mai immaginato di trovarmi di fronte una valle ricoperta dalla natura, da poter visitare quasi interamente attraverso i percorsi che si avvicinano al fiume, ma senza interferire con l'ambiente. 

Ma, soprattutto, quello che non mi aspettavo sono le cascate di tale bellezza e potenza da essere state, anche queste, meta del Grand Tour, anche se risultano decisamente meno note di quelle delle Marmore.
Esse formano, in fondo alla valle, dei laghetti che si intravedono tra la fitta vegetazione, ai quali però non è consentito accedere, forse per la pericolosità del flusso d'acqua a loro ridosso. Il boato dell'acqua che cade, infatti, accompagna la visita di Villa Gregoriana e testimonia la forza di caduta del fiume. Un gorgoglio continuo, dove più dove meno forte, tiene compagnia durante tutta la passeggiata, con un suono costante e intrinseco nel luogo stesso. 
E, insieme all'acqua, arriva la sensazione di frescura e di benessere che ci fa camminare con piacere e affrontare anche la risalita della valle.


Cascata Grotta delle Sirene
Naturalmente la vegetazione è la prima beneficiaria dell'acqua e cresce rigogliosa, soprattutto intorno al fiume. 
Dove esso scorre, formando cascate dal flusso meno impetuoso, varie specie vegetali animano la riva del fiume oppure colonizzano direttamente piccole isole fertili nel mezzo.
Il verde qui ha una tonalità brillante, illuminato dal sole e dal riverbero dell'acqua, ed è il colore principale. Riposa gli occhi e la mente. E si unisce al colore della terra e alla spuma dell'acqua.
Siano alberi, felci, muschi, non importa. Sicuramente avrete ormai capito che non vi trovate in un posto qualsiasi. Che non siamo propriamente in un "villa" come la intende il senso comune in città, ma siamo in un meraviglioso parco naturale, anche abbastanza esteso, abitato da una vegetazione lussureggiante e selvaggia.



Ma non è ancora finita, perché anche per gli appassionati di geologia questo è il luogo giusto. Lungo il percorso, infatti, salteranno sicuramente all'occhio le straordinarie conformazioni geologiche delle concrezioni calcaree, nonché le vere e proprie grotte scavate dalla potenza del fiume nei secoli. Impossibile non notarle. Impossibile non rimanerne affascinati.

Grotta delle Sirene
Concrezioni calcaree


Così come, credo, sia impossibile rimanere indifferenti a tutta Villa Gregoriana in generale. Un luogo così carico di natura eppure tanto vicino a Roma e dentro a una città come Tivoli.
L'entrata è da una delle vie della cittadina. Dal cemento si passa alla natura più selvaggia. Improvvisamente. E allora sembra di essere stati catapultati in un altro luogo come per magia. Spariscono l'asfalto, i palazzi, il traffico. Appaiono il bosco, le cascate, le rocce. 
Di posti belli ne ho visti tanti, eppure Villa Gregoriana mi è rimasta impressa anche a distanza di tanti anni. Forse proprio perché inaspettata. Forse per il valore aggiunto che le dà la sorpresa che nasconde dietro il suo nome (anche se il FAI l'ha giustamente ribattezzata "Parco di Villa Gregoriana", dando già un indizio più esatto su quanto ci si possa aspettare di trovarvi).
Ad ogni modo, se vi state ancora chiedendo quale sia la sua anima, io rispondo: la sorpresa. La sorpresa di un mondo fatto d'acqua e di alberi, così nascosto eppure così a portata di mano. Che aspetta solo di essere trovato. Per suscitare meraviglia. Per stupire. 
E tanto bello da sembrare esser messo lì proprio per ognuno di noi. Perché varcata la soglia dell'entrata, ci si possa ritrovare tra le cascate. Pieni di gioia.




giovedì 21 novembre 2013

Il fascino dantesco di Vulcano


L'isola di Vulcano

Siamo ancora una volta alle isole Eolie.
Vulcano è l'isola più vicina alle coste siciliane e la prima che incontrerete durante la navigazione, partendo da Milazzo. Naturalmente si può raggiungere anche dalle altre isole Eolie, così come ho fatto io.
Secondo la mitologia greca, proprio a Vulcano si trovavano le Fucine di Efesto, il dio del fuoco, chiamato dai romani Vulcano, da cui l'isola prende appunto il nome.
Uno dei vulcani da cui è formata l'isola è ancora attivo, e la sua presenza è evidentissima in tutto il territorio.

Varietà rocciosa lungo un tratto di costa
Un'esperienza che mi sento di consigliarvi è quella di affidarvi a un locale che vi porti in barca a compiere il periplo dell'isola. 
Dal mare potrete infatti apprezzare  l'interessante composizione geologica di Vulcano. 
Le rocce, spesso a picco sul mare, hanno dei colori che vanno dal rosa, al rosso, al giallo al nero e al verde, a seconda degli elementi di cui sono composte. Un paradiso per i geologi! Ma anche per gli occhi di qualunque visitatore.
Osserverete valli selvagge e isolate, immerse nel più assoluto silenzio.
Farete quasi sicuramente sosta a Cala Gelso, vicino al faro, in una spiaggia dalle sabbie nere, dove vi sentirete piacevolmente immersi in un bel clima vacanziero e isolati dal mondo al tempo stesso.
 
Acque cristalline di Vulcano
Inoltre potrete fare il bagno in punti altrimenti non accessibili. In alcuni tratti della costa, l'acqua è davvero invitante: limpida  e di uno splendido colore turchese.
Il fondale è ricco di fauna e flora marina, purtroppo non mancano le meduse, ma con un po' d'attenzione riuscirete a schivarle e a godervi un meraviglioso bagno.




Grotta
Anche la presenza delle grotte marine non è da sottovalutare. In alcune, conosciute solo dai pescatori del luogo, è addirittura possibile addentrarsi e, dopo aver nuotato nel buio più totale, farsi guidare da un puntino di luce che ne indica l'uscita dal versante opposto della montagna. Naturalmente non dovete mai avventurarvi da soli alla ricerca di queste grotte: è molto pericoloso senza una guida preparata!


A questo punto avrete sicuramente intuito la bellezza di Vulcano, forse starete addirittura pensando di includerla tra le mete preferite per le vostre prossime vacanze, ma ancora non siamo arrivati al cuore di questo post. 
L'anima di Vulcano è stata ancora solamente accennata.
Chi attracca direttamente sull'isola, senza compiere il periplo, al Porto Levante, se la trova subito davanti. Per questo "vi ho fatto fare il giro in barca": per prepararvi a poco a poco, anticipandovi la natura vulcanica del luogo. Perché, una volta attraccati, quello che vi troverete davanti sarà impressionante. 
A destra avrete Vulcanello, una penisola che prende il nome da un vulcano ormai spento, ora ricoperto da vegetazione e composto da rocce laviche, collegato da un istmo all'isola. A sinistra il vulcano vero e proprio, quello ancora in attività, verdeggiante e fumoso. Davanti a voi grosse rocce di zolfo dalle strane forme.
E proprio l'odore di zolfo vi darà il il benvenuto sull'isola.

Laghetto dei fanghi caldi




Fatti quattro passi, vedrete subito i famosi e suggestivi laghetti con i fanghi sulfurei di Vulcano. Questo è un luogo affascinante e infernale al tempo stesso: ci sono rocce rosa, nere e gialle; fumarole calde che escono dalla terra; odore pungente di zolfo; acque che ribollono; fanghi composti da così tanti elementi da possedere una straordinaria varietà cromatica. C'è una scultura in pietra lavica, circondata da zolle di zolfo, che raffigura un uomo curvo, dall'espressione sofferente. E, infine, c'è la gente che si immerge in queste acque.

Scultura in pietra lavica
Fanghi










Sembra di essere in un girone dantesco. L'atmosfera è irreale. Il paesaggio alieno. Si ha la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di inquietantemente rituale, eppure affascinante.
In realtà i fanghi sono terapeutici, noti per la cura di reumatismi, artrosi e malattie della pelle.
E credo che sia proprio qui, il senso profondo dell'isola.
Lo zolfo, le fumarole, l'acqua che ribolle: siamo di fronte alle più antiche manifestazioni della Terra, in pieno contatto con un vulcano attivo, con le viscere della terra. Proviamo timore, come se ci trovassimo di fronte a qualcosa di sacro, e  proviamo attrazione ancestrale.
E da tutti questi fenomeni, con cui l'isola manifesta la sua anima vulcanica, traiamo benefici.
Le persone si avviano al laghetto, verso quelle acque dall'odore tanto sgradevole, e appaiono come i dannati di Dante, in mezzo a fanghi dai colori infernali. 
Invece vengono purificati dal contatto con gli elementi primordiali della terra. 
Questo arido inferno di zolfo e calore, medica i loro malanni. Si trasforma in paradiso.
L'anima di Vulcano, è il vulcano stesso. E tutte le sue incredibili manifestazioni, generosamente sotto i nostri occhi. Accessibili. Curative. Spaventose e benefiche al tempo stesso.

Se volete continuare la visita dell'isola, accanto ai laghetti si trova la lunga spiaggia dalle sabbie nere, dove sono presenti fumarole sottomarine calde. Per questo motivo occorre entrare in acqua con le scarpine e usare molta cautela. 
Il paese è poco lontano da qui ed è un piccolo villaggio dall'atmosfera giovanile e bohémien, dove potrete passeggiare piacevolmente curiosando nei negozietti.
Però ricordate: il souvenir più duraturo sarà l'odore di zolfo! Dopo esservi immersi in queste acque, potete dire addio al vostro costume: per quanto lo possiate lavare, l'odore non andrà più via. 
Coraggio: in fondo è l'odore dell'isola che avete amato.
L'odore della sua anima vulcanica.